1° settembre 2009
1/09/09, nulla è come prima.
Sì, nulla è come prima, l’anno scolastico inizia con la scuola pubblica profondamente cambiata, in peggio. La politica scolastica del Governo riduce drasticamente la funzione dell’istruzione pubblica, pagheranno maggiormente gli alunni più deboli.
Le scelte governative, che prendono di mira in particolare le regioni del Sud, impoveriscono la scuola pubblica, avamposto contro l’emarginazione, e condannano il Mezzogiorno a restare in una condizione di arretratezza.
Migliaia di precari della scuola resteranno senza lavoro, in una Regione dove già esiste una situazione occupazionale preoccupante. Siamo all’emergenza sociale.
È necessaria la mobilitazione di tutti, del personale precario e di ruolo della scuola, i lavoratori degli altri settori, gli studenti, i genitori: deve intervenire la società civile. Le Istituzioni, la Regione e gli Enti locali devono obbligare il governo ad assumere le responsabilità che la situazione esige.
È IL MOMENTO DELLA SOCIETÀ CIVILE
1° settembre 2009
1/09/09, nulla è come prima.
Sì, nulla è come prima, l’anno scolastico inizia con la scuola pubblica profondamente cambiata, in peggio. La politica scolastica del Governo riduce drasticamente la funzione dell’istruzione pubblica, pagheranno maggiormente gli alunni più deboli.
Le scelte governative, che prendono di mira in particolare le regioni del Sud, impoveriscono la scuola pubblica, avamposto contro l’emarginazione, e condannano il Mezzogiorno a restare in una condizione di arretratezza.
Migliaia di precari della scuola resteranno senza lavoro, in una Regione dove già esiste una situazione occupazionale preoccupante. Siamo all’emergenza sociale.
È necessaria la mobilitazione di tutti, del personale precario e di ruolo della scuola, i lavoratori degli altri settori, gli studenti, i genitori: deve intervenire la società civile. Le Istituzioni, la Regione e gli Enti locali devono obbligare il governo ad assumere le responsabilità che la situazione esige.
È IL MOMENTO DELLA SOCIETÀ CIVILE