27 giugno 2010
Lo scorso 15 giugno è venuta a mancare Nora Scoppa, militante e dirigente della FLC e, prima della costituzione della Federazione, della CGIL Scuola. Di seguito il ricordo di Franco Buccino, che ha ben conosciuto Nora per il suo ruolo di massimo dirigente del sindacato napoletano e campano
Un ricordo di Nora Scoppa
Franco Buccino
Alcuni giorni fa è morta la preside Nora Scoppa, nostra compagna di innumerevoli battaglie, iniziative, elaborazioni. Impegnata anche oltre il giorno del pensionamento, labile confine tra lavoro e impegno.
Ci eravamo ritrovati in tanti a Napoli nella seconda metà degli anni settanta, rientrati da tutte le parti d’Italia, carichi di esperienza e di orgoglio per una scuola che si rinnovava, dai decreti delegati a leggi importanti, come la 517 con l’integrazione degli handicappati, a sperimentazioni che si diffondevano. Cominciarono anni di maturazione professionale che portarono alcuni, come Nora, a scegliere la carriera di preside. Un ruolo allora, e ancora oggi, non facile, a scuola e nel sindacato. All’origine della scelta la convinzione di poter dare un contributo forte e originale ai processi di riforma della scuola, un’attenzione particolare agli studenti e ai loro diritti, ai docenti e alla loro crescita professionale.
A Napoli, con Nora, prendemmo subito sul serio il nostro ruolo di presidi. Cominciammo con una lettera aperta in cui denunciavamo l’impraticabilità del Provveditorato, dove molti funzionari davano la precedenza a personaggi ambigui e alle loro clientele piuttosto che ai presidi e alle scuole. Continuammo con la proposta di una conferenza provinciale dei capi d’istituto, molto diversa, nella nostra intenzione, da associazioni e collegi di presidi e direttori didattici. Pensavamo ad un organismo che riunisse i rappresentanti legali delle scuole per discutere e contrattare con l’Amministrazione su molte materie, a cominciare dagli organici. Che mettesse le scuole a confronto, in rete e sinergia, anche attraverso scambi di personale.
Alla fine, persone come Nora hanno dato un contributo importante alla elaborazione e alla realizzazione dell’autonomia scolastica. Autonomia che vide, complementare la nascita della dirigenza. La dirigenza “scolastica”, come subito l’intendemmo e sostenemmo nella sede associativa, allora unitaria. Una dirigenza che dalla scuola autonoma nasce e nella scuola si incardina. Da allora nella quotidianità della vita scolastica l’impegno, dei presidi soprattutto, a praticare e a salvaguardare l’autonomia. Parallelo a questo impegno è stato l’impegno, la presenza, la partecipazione dei presidi come Nora nel sindacato.
Siamo passati dall’ostilità alla diffidenza, alla coabitazione, alla collaborazione. Anche grazie a Nora e al suo lavoro di responsabile prima della consulta e poi della struttura di comparto dei dirigenti scolastici di Napoli. E per i contributi, altrettanto importanti, che ha dato nella struttura nazionale.
Da alcuni anni Nora era in pensione. Nel senso che non stava più a scuola, ma è rimasta nel suo sindacato, e soprattutto ha continuato ad operare nel mondo della formazione, attraverso la strada del volontariato e della promozione sociale. Convinta assertrice dell’educazione permanente, per tutto l’arco della vita, come si dice. Ed anche per tentare di riacchiappare qualche alunno più difficile, ormai adulto, che le era sfuggito a scuola negli anni passati.
Ora, all’improvviso, Nora se n’è andata. La rimpiangono in tanti, i compagni, soprattutto quelli che le hanno voluto bene.
27 giugno 2010
Lo scorso 15 giugno è venuta a mancare Nora Scoppa, militante e dirigente della FLC e, prima della costituzione della Federazione, della CGIL Scuola. Di seguito il ricordo di Franco Buccino, che ha ben conosciuto Nora per il suo ruolo di massimo dirigente del sindacato napoletano e campano
Un ricordo di Nora Scoppa
Franco Buccino
Alcuni giorni fa è morta la preside Nora Scoppa, nostra compagna di innumerevoli battaglie, iniziative, elaborazioni. Impegnata anche oltre il giorno del pensionamento, labile confine tra lavoro e impegno.
Ci eravamo ritrovati in tanti a Napoli nella seconda metà degli anni settanta, rientrati da tutte le parti d’Italia, carichi di esperienza e di orgoglio per una scuola che si rinnovava, dai decreti delegati a leggi importanti, come la 517 con l’integrazione degli handicappati, a sperimentazioni che si diffondevano. Cominciarono anni di maturazione professionale che portarono alcuni, come Nora, a scegliere la carriera di preside. Un ruolo allora, e ancora oggi, non facile, a scuola e nel sindacato. All’origine della scelta la convinzione di poter dare un contributo forte e originale ai processi di riforma della scuola, un’attenzione particolare agli studenti e ai loro diritti, ai docenti e alla loro crescita professionale.
A Napoli, con Nora, prendemmo subito sul serio il nostro ruolo di presidi. Cominciammo con una lettera aperta in cui denunciavamo l’impraticabilità del Provveditorato, dove molti funzionari davano la precedenza a personaggi ambigui e alle loro clientele piuttosto che ai presidi e alle scuole. Continuammo con la proposta di una conferenza provinciale dei capi d’istituto, molto diversa, nella nostra intenzione, da associazioni e collegi di presidi e direttori didattici. Pensavamo ad un organismo che riunisse i rappresentanti legali delle scuole per discutere e contrattare con l’Amministrazione su molte materie, a cominciare dagli organici. Che mettesse le scuole a confronto, in rete e sinergia, anche attraverso scambi di personale.
Alla fine, persone come Nora hanno dato un contributo importante alla elaborazione e alla realizzazione dell’autonomia scolastica. Autonomia che vide, complementare la nascita della dirigenza. La dirigenza “scolastica”, come subito l’intendemmo e sostenemmo nella sede associativa, allora unitaria. Una dirigenza che dalla scuola autonoma nasce e nella scuola si incardina. Da allora nella quotidianità della vita scolastica l’impegno, dei presidi soprattutto, a praticare e a salvaguardare l’autonomia. Parallelo a questo impegno è stato l’impegno, la presenza, la partecipazione dei presidi come Nora nel sindacato.
Siamo passati dall’ostilità alla diffidenza, alla coabitazione, alla collaborazione. Anche grazie a Nora e al suo lavoro di responsabile prima della consulta e poi della struttura di comparto dei dirigenti scolastici di Napoli. E per i contributi, altrettanto importanti, che ha dato nella struttura nazionale.
Da alcuni anni Nora era in pensione. Nel senso che non stava più a scuola, ma è rimasta nel suo sindacato, e soprattutto ha continuato ad operare nel mondo della formazione, attraverso la strada del volontariato e della promozione sociale. Convinta assertrice dell’educazione permanente, per tutto l’arco della vita, come si dice. Ed anche per tentare di riacchiappare qualche alunno più difficile, ormai adulto, che le era sfuggito a scuola negli anni passati.
Ora, all’improvviso, Nora se n’è andata. La rimpiangono in tanti, i compagni, soprattutto quelli che le hanno voluto bene.