3 aprile 2011
vai alla locandina dell’iniziativa
Nota della FLC Benevento
PER IL RILANCIO E LO SVILUPPO DEL SANNIO
FORMAZIONE, INNOVAZIONE, RICERCA, INDUSTRIA
05 Aprile 2011 ore 9.30 Camera di Commercio Benevento
Il confronto che
La situazione di crisi profonda che, all’interno del panorama non certo positivo per il nostro Paese, vive la nostra Provincia sono sotto gli occhi di tutti: non ripeto i numeri della produzione industriale, della cassa integrazione, della disoccupazione, della crisi del commercio (dai grossi centri commerciali a quelli piccoli e piccolissimi), la frammentazione e la scarsa commercializzazione della produzione agricola che pure rappresenta nicchie di qualità non valorizzata (vino, allevamenti, carni, formaggi).
Non basta criticare il sistema d’istruzione da poco innovato (meno insegnanti, meno personale, meno risorse, meno ore scuola, più alunni per classe) che certamente indebolisce il sistema dell’Istruzione di un territorio già fragile (Lombardia 70% scuole primarie a tempo pieno contro il 3% della nostra Provincia: un alunno del sud che già non ha gli stimoli e le opportunità di un coetaneo di Milano ha anche un’offerta formativa ridotta di 1/3 rispetto al suo collega del nord). Togliere/tagliare le scuole alle nostre piccole comunità significa negare quell’unico presidio culturale disponibile per queste povere realtà e destinare quei paesi alla chiusura definitiva dopo aver vissuto anni di lento e inesorabile spopolamento.
La necessità, quindi, di scelte coraggiose da parte di tutti gli attori possibili di questo riscatto per i nostri territori, che sappiano individuare nell’istruzione e nella formazione professionale volta all’innovazione l’unica possibile via di uscita dal declino a cui ci sentiamo condannati e, soprattutto, dalla perdita di speranza di un futuro per le nuove generazioni.
Un obiettivo che da subito chiediamo alla Regione e all’Ufficio Scolastico Regionale è la realizzazione di un accordo su un modello, di fatto, alternativo a quello che prevede la possibilità di assolvere l’obbligo di istruzione nei percorsi regionali di formazione professionale, con uno che preveda l’integrazione tra scuola e formazione professionale, in attuazione dell’intesa raggiunta in Conferenza Unificata Stato Regioni il 16/12/2010:
-
iscrizione al primo anno della scuola secondaria superiore, a conclusione della scuola media di 1° grado, per tutti gli studenti;
-
percorso di IeFP per permettere a tutti gli alunni iscritti di conseguire sia una qualifica professionale regionale triennale che un diploma di istruzione professionale quinquennale, attraverso un percorso che preveda un’integrazione progettuale e operativa tra scuola e formazione professionale (la scelta individuale può rendere possibile il conseguimento della sola qualifica regionale triennale, o del solo diploma statale quinquennale);
-
chiaro deve essere il perseguimento di un obiettivo di contrasto alla dispersione e all’insuccesso scolastico con la realizzazione di interventi e attività specifiche a favore dell’integrazione tra scuole ed enti di formazione accreditati con finalità orientative nel corso del primo anno;
-
negli anni successivi il percorso prosegue negli istituti professionali verso il diploma quinquennale e con la possibilità di conseguire anche una qualifica triennale, oppure negli enti di formazione professionale accreditati per il conseguimento di una qualifica regionale triennale che consenta anche l’accesso al diploma professionale regionale quadriennale e successivamente all’offerta di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore o all’eventuale anno integrativo per la preparazione all’esame di Stato;
-
le azioni di supporto e riallineamento delle competenze per assicurare il successo formativo a tutti gli allievi realizzati attraverso finanziamenti regionali;
-
sono possibili passaggi tra istituti professionali e enti accreditati di formazione professionale in modo reciproco e con supporto di specifici interventi di riallineamento delle competenze. Per contrastare gli abbandoni si attiveranno percorsi di riallineamento delle competenze che sosterranno le ammissioni alla seconda e terza classe degli Istituti professionali senza pregiudicare i passaggi al secondo e al terzo anno dei percorsi erogati dagli Enti di formazione professionale;
-
sarà possibile la frequenza di percorsi superiori, integrati da attività che consentano il recupero degli apprendimenti e dei relativi titoli mancanti, anche ai quindicenni che non hanno conseguito la licenza media;
-
sarà garantito il ri-orientamento e il sostegno motivazionale nell’acquisizione delle competenze di base, per la prevenzione della dispersione, per il recupero delle competenze carenti, attraverso l’attuazione del curricolo finalizzato allo sviluppo della preparazione professionale e l’attivazione dei passaggi tra gli istituti professionali e gli enti di formazione accreditati con il riconoscimento reciproco dei crediti;
-
le attività di IeFP saranno monitorate, con un contributo diffuso/esteso anche delle forze sociali, per rilevare e diffondere le migliori pratiche, riallineare esperienze, promuovere l’informazione e il confronto.
Il percorso va definito con il contributo di tutte le Istituzioni e delle forze sociali con l’obiettivo di orientarlo verso l’Innovazione:
· hi-tech (informatica, telecomunicazioni, robotica);
· green economy
o energie rinnovabili (acqua, vento, sole),
o ciclo dei rifiuti (biomasse, energia, recupero-riutilizzo materiali);
· produzione e commercializzazione prodotti agricoli di qualità;
· allevamenti, trasformazione e commercializzazione;
La formazione Long Life Learning sarà un’occasione per tutti per comprendere quale diversa organizzazione darsi, come attivare innovativi percorsi di sviluppo, come fare in modo che il talento incontri l’organizzazione, come non è mai accaduto prima, almeno qui da noi. Come farlo nella Formazione, nell’Industria, nella Ricerca formando o ri-formando imprenditori, occupati, disoccupati, cassintegrati, giovani, con attenzione particolare al mondo femminile.
Anche gli imprenditori, i possibili creatori d’impresa, hanno diritto/dovere di formazione: da loro dipende la riuscita/successo dell’impresa che determina le occasioni di lavoro per tante donne e tanti uomini.
Per lasciare traccia del percorso di formazione personalizzato seguito da ognuno sarebbe auspicabile l’istituzione del libretto formativo della persona.
Interessa tutti, anche i giovani ancora inseriti nel mondo dell’istruzione: servirà per registrare il loro percorso di formazione extra-curriculare. Una formazione riconosciuta attraverso crediti per attività formative di base, specialistiche e trasversali, in cui siano individuati i tempi della formazione frontale, distinti da quelli della formazione personale e da quelli on-line, con la valutazione nelle prove finali.
Sono tracce per sostenere che un’idea di sviluppo legato all’innovazione è possibile anche nella nostra Provincia, ma la sfida passa per una scommessa alta: investire in conoscenza.
1 aprile 2011 – FLC Benevento
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3 aprile 2011
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Nota della FLC Benevento
PER IL RILANCIO E LO SVILUPPO DEL SANNIO
FORMAZIONE, INNOVAZIONE, RICERCA, INDUSTRIA
05 Aprile 2011 ore 9.30 Camera di Commercio Benevento
Il confronto che
La situazione di crisi profonda che, all’interno del panorama non certo positivo per il nostro Paese, vive la nostra Provincia sono sotto gli occhi di tutti: non ripeto i numeri della produzione industriale, della cassa integrazione, della disoccupazione, della crisi del commercio (dai grossi centri commerciali a quelli piccoli e piccolissimi), la frammentazione e la scarsa commercializzazione della produzione agricola che pure rappresenta nicchie di qualità non valorizzata (vino, allevamenti, carni, formaggi).
Non basta criticare il sistema d’istruzione da poco innovato (meno insegnanti, meno personale, meno risorse, meno ore scuola, più alunni per classe) che certamente indebolisce il sistema dell’Istruzione di un territorio già fragile (Lombardia 70% scuole primarie a tempo pieno contro il 3% della nostra Provincia: un alunno del sud che già non ha gli stimoli e le opportunità di un coetaneo di Milano ha anche un’offerta formativa ridotta di 1/3 rispetto al suo collega del nord). Togliere/tagliare le scuole alle nostre piccole comunità significa negare quell’unico presidio culturale disponibile per queste povere realtà e destinare quei paesi alla chiusura definitiva dopo aver vissuto anni di lento e inesorabile spopolamento.
La necessità, quindi, di scelte coraggiose da parte di tutti gli attori possibili di questo riscatto per i nostri territori, che sappiano individuare nell’istruzione e nella formazione professionale volta all’innovazione l’unica possibile via di uscita dal declino a cui ci sentiamo condannati e, soprattutto, dalla perdita di speranza di un futuro per le nuove generazioni.
Un obiettivo che da subito chiediamo alla Regione e all’Ufficio Scolastico Regionale è la realizzazione di un accordo su un modello, di fatto, alternativo a quello che prevede la possibilità di assolvere l’obbligo di istruzione nei percorsi regionali di formazione professionale, con uno che preveda l’integrazione tra scuola e formazione professionale, in attuazione dell’intesa raggiunta in Conferenza Unificata Stato Regioni il 16/12/2010:
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iscrizione al primo anno della scuola secondaria superiore, a conclusione della scuola media di 1° grado, per tutti gli studenti;
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percorso di IeFP per permettere a tutti gli alunni iscritti di conseguire sia una qualifica professionale regionale triennale che un diploma di istruzione professionale quinquennale, attraverso un percorso che preveda un’integrazione progettuale e operativa tra scuola e formazione professionale (la scelta individuale può rendere possibile il conseguimento della sola qualifica regionale triennale, o del solo diploma statale quinquennale);
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chiaro deve essere il perseguimento di un obiettivo di contrasto alla dispersione e all’insuccesso scolastico con la realizzazione di interventi e attività specifiche a favore dell’integrazione tra scuole ed enti di formazione accreditati con finalità orientative nel corso del primo anno;
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negli anni successivi il percorso prosegue negli istituti professionali verso il diploma quinquennale e con la possibilità di conseguire anche una qualifica triennale, oppure negli enti di formazione professionale accreditati per il conseguimento di una qualifica regionale triennale che consenta anche l’accesso al diploma professionale regionale quadriennale e successivamente all’offerta di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore o all’eventuale anno integrativo per la preparazione all’esame di Stato;
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le azioni di supporto e riallineamento delle competenze per assicurare il successo formativo a tutti gli allievi realizzati attraverso finanziamenti regionali;
-
sono possibili passaggi tra istituti professionali e enti accreditati di formazione professionale in modo reciproco e con supporto di specifici interventi di riallineamento delle competenze. Per contrastare gli abbandoni si attiveranno percorsi di riallineamento delle competenze che sosterranno le ammissioni alla seconda e terza classe degli Istituti professionali senza pregiudicare i passaggi al secondo e al terzo anno dei percorsi erogati dagli Enti di formazione professionale;
-
sarà possibile la frequenza di percorsi superiori, integrati da attività che consentano il recupero degli apprendimenti e dei relativi titoli mancanti, anche ai quindicenni che non hanno conseguito la licenza media;
-
sarà garantito il ri-orientamento e il sostegno motivazionale nell’acquisizione delle competenze di base, per la prevenzione della dispersione, per il recupero delle competenze carenti, attraverso l’attuazione del curricolo finalizzato allo sviluppo della preparazione professionale e l’attivazione dei passaggi tra gli istituti professionali e gli enti di formazione accreditati con il riconoscimento reciproco dei crediti;
-
le attività di IeFP saranno monitorate, con un contributo diffuso/esteso anche delle forze sociali, per rilevare e diffondere le migliori pratiche, riallineare esperienze, promuovere l’informazione e il confronto.
Il percorso va definito con il contributo di tutte le Istituzioni e delle forze sociali con l’obiettivo di orientarlo verso l’Innovazione:
· hi-tech (informatica, telecomunicazioni, robotica);
· green economy
o energie rinnovabili (acqua, vento, sole),
o ciclo dei rifiuti (biomasse, energia, recupero-riutilizzo materiali);
· produzione e commercializzazione prodotti agricoli di qualità;
· allevamenti, trasformazione e commercializzazione;
La formazione Long Life Learning sarà un’occasione per tutti per comprendere quale diversa organizzazione darsi, come attivare innovativi percorsi di sviluppo, come fare in modo che il talento incontri l’organizzazione, come non è mai accaduto prima, almeno qui da noi. Come farlo nella Formazione, nell’Industria, nella Ricerca formando o ri-formando imprenditori, occupati, disoccupati, cassintegrati, giovani, con attenzione particolare al mondo femminile.
Anche gli imprenditori, i possibili creatori d’impresa, hanno diritto/dovere di formazione: da loro dipende la riuscita/successo dell’impresa che determina le occasioni di lavoro per tante donne e tanti uomini.
Per lasciare traccia del percorso di formazione personalizzato seguito da ognuno sarebbe auspicabile l’istituzione del libretto formativo della persona.
Interessa tutti, anche i giovani ancora inseriti nel mondo dell’istruzione: servirà per registrare il loro percorso di formazione extra-curriculare. Una formazione riconosciuta attraverso crediti per attività formative di base, specialistiche e trasversali, in cui siano individuati i tempi della formazione frontale, distinti da quelli della formazione personale e da quelli on-line, con la valutazione nelle prove finali.
Sono tracce per sostenere che un’idea di sviluppo legato all’innovazione è possibile anche nella nostra Provincia, ma la sfida passa per una scommessa alta: investire in conoscenza.
1 aprile 2011 – FLC Benevento