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20120307 FLC Campania – 9 marzo, i diritti si difendono in piazza. La FLC Campania con la FIOM

7 marzo 2012

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La FLC CGIL Campania partecipa alla manifestazione nazionale del 9 marzo a Roma indetta dalla FIOM-CGIL, perché la battaglia per i diritti sul lavoro è una battaglia di civiltà che riguarda tutti.

Bisogna reagire alle politiche di parte del padronato tendenti ad espellere i diritti costituzionali dai posti di lavoro: cacciata del più grande sindacato metalmeccanico italiano dalle fabbriche della Fiat, “sbullonamento” delle bacheche FIOM, discriminazione dei lavoratori iscritti alla Fiom fino a negargli il lavoro, cancellazione del contratto nazionale di lavoro, tentativo di stravolgere l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, norma di civiltà senza la quale ci sarebbero solo discriminazioni e ricatti.

Si tratta di un percorso involutivo ed antidemocratico, spesso sbandierato come “modernità”, ma in realtà più vicino alle idee ottocentesche dei rapporti di lavoro, che ha avviato la cancellazione della democrazia nei luoghi di lavoro, anche a causa di contratti firmati dalle altre sigle sindacali che tolgono da mezzo le rappresentanze sindacali liberamente elette da tutti i lavoratori per sostituirle con rappresentanti nominati direttamente dalle segreterie dei sindacati.

Questo tentativo lo hanno subito anche i lavoratori del pubblico impiego e della conoscenza con gli interventi del vecchio ministro Brunetta. Per questo motivo è stata forte la battaglia della FLC per l’indizione dell’elezioni per il rinnovo delle RSU, non volute dal Governo e non difese dalle altre sigle sindacali.

Bisogna contrastare le politiche liberiste ed inique del governo Monti che peggiorano le condizioni di vita dei lavoratori e della parte più debole della società, non affermano alcuna politica di redistribuzione della ricchezza, determinano maggiore precarietà, indeboliscono ulteriormente i diritti sul lavoro, devastano lo stato sociale, non affrontando né il problema delle enormi disuguaglianze né quello dell’emarginazione delle nuove generazioni.

Le ricette del Governo, dettate dalla cosiddetta “troika” senza alcun rispetto per la sovranità dei popoli e degli stati, non sono solo ingiuste, non faranno uscire l’Italia e l’Europa dalla crisi se non a patto di un aggravamento delle disparità e di un impoverimento complessivo. Da questa drammatica crisi, al contrario, si esce ripensando il modello di sviluppo e superando le disuguaglianze sociali.

È necessario un capovolgimento delle politiche del governo a cominciare da una diversa considerazione dei sistema pubblici della formazione e della ricerca – fortemente saccheggiati dal precedente governo -, con investimenti adeguati per garantire diritti di cittadinanza, crescita ed emancipazione del Paese.  

Senza democrazia non può esserci futuro.

Perciò la battaglia della FIOM e della CGIL è la battaglia di tutti. Perciò la FLC Campania condivide e appoggia questa battaglia.

 

Napoli, 7 marzo 2012

Segreteria FLC Campania

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7 marzo 2012

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La FLC CGIL Campania partecipa alla manifestazione nazionale del 9 marzo a Roma indetta dalla FIOM-CGIL, perché la battaglia per i diritti sul lavoro è una battaglia di civiltà che riguarda tutti.

Bisogna reagire alle politiche di parte del padronato tendenti ad espellere i diritti costituzionali dai posti di lavoro: cacciata del più grande sindacato metalmeccanico italiano dalle fabbriche della Fiat, “sbullonamento” delle bacheche FIOM, discriminazione dei lavoratori iscritti alla Fiom fino a negargli il lavoro, cancellazione del contratto nazionale di lavoro, tentativo di stravolgere l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, norma di civiltà senza la quale ci sarebbero solo discriminazioni e ricatti.

Si tratta di un percorso involutivo ed antidemocratico, spesso sbandierato come “modernità”, ma in realtà più vicino alle idee ottocentesche dei rapporti di lavoro, che ha avviato la cancellazione della democrazia nei luoghi di lavoro, anche a causa di contratti firmati dalle altre sigle sindacali che tolgono da mezzo le rappresentanze sindacali liberamente elette da tutti i lavoratori per sostituirle con rappresentanti nominati direttamente dalle segreterie dei sindacati.

Questo tentativo lo hanno subito anche i lavoratori del pubblico impiego e della conoscenza con gli interventi del vecchio ministro Brunetta. Per questo motivo è stata forte la battaglia della FLC per l’indizione dell’elezioni per il rinnovo delle RSU, non volute dal Governo e non difese dalle altre sigle sindacali.

Bisogna contrastare le politiche liberiste ed inique del governo Monti che peggiorano le condizioni di vita dei lavoratori e della parte più debole della società, non affermano alcuna politica di redistribuzione della ricchezza, determinano maggiore precarietà, indeboliscono ulteriormente i diritti sul lavoro, devastano lo stato sociale, non affrontando né il problema delle enormi disuguaglianze né quello dell’emarginazione delle nuove generazioni.

Le ricette del Governo, dettate dalla cosiddetta “troika” senza alcun rispetto per la sovranità dei popoli e degli stati, non sono solo ingiuste, non faranno uscire l’Italia e l’Europa dalla crisi se non a patto di un aggravamento delle disparità e di un impoverimento complessivo. Da questa drammatica crisi, al contrario, si esce ripensando il modello di sviluppo e superando le disuguaglianze sociali.

È necessario un capovolgimento delle politiche del governo a cominciare da una diversa considerazione dei sistema pubblici della formazione e della ricerca – fortemente saccheggiati dal precedente governo -, con investimenti adeguati per garantire diritti di cittadinanza, crescita ed emancipazione del Paese.  

Senza democrazia non può esserci futuro.

Perciò la battaglia della FIOM e della CGIL è la battaglia di tutti. Perciò la FLC Campania condivide e appoggia questa battaglia.

 

Napoli, 7 marzo 2012

Segreteria FLC Campania

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