3 febbraio 2009
La conferenza unificata Stato-Regioni nella riunione del 28 gennaio scorso ha dato parere negativo sullo schema di regolamento su infanzia e primo ciclo, mentre sul regolamento su rete scolastica e organici si è arrivati ad un intesa, eliminando i primi tre articoli e sostituendoli con un articolo unico che sposta la definizione dei criteri e dei parametri sulla definizione della rete scolastica ad un’intesa da definirsi entro il 15 giugno prossimo.
Il governo, prima del parere del Consiglio di Stato, incassa un secco no da parte delle Regioni sui cambiamenti che vuole introdurre nella scuola dell’infanzia, elementare e media e accetta di fare marcia indietro sulla rete scolastica, perché riconosce che su questa materia di competenza delle regioni non può decidere nulla senza il loro consenso.
Infine, in materia di edilizia scolastica, si è arrivati a definire un accordo (di cui non è ancora disponibile il testo) che prevede la costituzione di gruppi di lavoro in ogni regione composti da rappresentanti dei provveditorati per le opere pubbliche, dall’ufficio scolastico regionale, dai dirigenti scolastici interessati, dall’Anci, dall’Uncem, dall’Upi, che nominano squadre tecniche con il compito di compilare un sorta di anagrafe di tutte le scuole.
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3 febbraio 2009
La conferenza unificata Stato-Regioni nella riunione del 28 gennaio scorso ha dato parere negativo sullo schema di regolamento su infanzia e primo ciclo, mentre sul regolamento su rete scolastica e organici si è arrivati ad un intesa, eliminando i primi tre articoli e sostituendoli con un articolo unico che sposta la definizione dei criteri e dei parametri sulla definizione della rete scolastica ad un’intesa da definirsi entro il 15 giugno prossimo.
Il governo, prima del parere del Consiglio di Stato, incassa un secco no da parte delle Regioni sui cambiamenti che vuole introdurre nella scuola dell’infanzia, elementare e media e accetta di fare marcia indietro sulla rete scolastica, perché riconosce che su questa materia di competenza delle regioni non può decidere nulla senza il loro consenso.
Infine, in materia di edilizia scolastica, si è arrivati a definire un accordo (di cui non è ancora disponibile il testo) che prevede la costituzione di gruppi di lavoro in ogni regione composti da rappresentanti dei provveditorati per le opere pubbliche, dall’ufficio scolastico regionale, dai dirigenti scolastici interessati, dall’Anci, dall’Uncem, dall’Upi, che nominano squadre tecniche con il compito di compilare un sorta di anagrafe di tutte le scuole.