Il ddl continua a non piacerci. Avremmo voluto una scuola in grado di proiettare nel futuro la propria capacità di generare cittadini democratici, solidali, civili e competenti. Con l’apporto e l’entusiasmo delle mille professionalità, che la scuola pubblica ha in abbondanza, quella dei dirigenti scolastici, primi interpreti di una organizzazione democratica fatta di regole chiare e certe, quella del personale ata specializzato nel fornire tutte le condizioni amministrative, tecniche e logistiche per il buon funzionamento di macchine istituzionali complesse e delicate quali sono le comunità di apprendimento, quella dei docenti e degli educatori, che dopo un lungo percorso di specializzazione e abilitazioni varie, potrebbero tradursi in una offerta didattica ampia, articolata e sempre innovativa, magari supportata da un SISTEMA di formazione continua.
Invece dobbiamo ancora confrontarci con una visione vecchia di sistema scolastico, fatta di aumenti dei carichi di lavoro per tutti, ma che sarà priva di efficacia se passerà l’imposizione di un modello organizzativo ottocentesco, basato su controlli e valutazioni gerarchiche, prive di senso in termini di miglioramento del sistema, deleterio nella produzione di meccanismi di condizionamento della libertà di insegnamento e altrettanto malvagi e pervasivi “condizionamenti” esterni alle logiche dei processi educativi e formativi (per amor di chiarezza diciamo che il sistema riformato sembra fatto apposta per facilitare raccomandazioni e clientele varie).
Il mondo della scuola é stanco di essere vessato e mortificato, offeso e deprivato di risorse, retribuzione e diritti.
Ora vorrebbero disegnare un futuro grigio e privarci anche di quella dignità e decoro cui non siamo disposti a rinunciare.
Pretendiamo RISPETTO.
Il 5 ci sarà la fiaccolata, poi lo sciopero degli scrutini, poi tutte le azioni sindacali e legali che si renderanno necessarie per portare a risultato le nostre rivendicazioni e il diritto di ogni cittadino italiano ad un sistema educativo coerente con i principi costituzionali, in grado di assicurare a tutti conoscenza e diritto di cittadinanza.
Il giorno 5 giugno p.v. alle ore 19.30 saremo in piazza a manifestare ancora una volta la nostra contrarietà al disegno di legge per la scuola, chiedendo un radicale cambiamento e lo stralcio di quelle parti che vorrebbero legiferare su materie regolate da contratto, come la mobilità e le progressioni di carriera, l’attribuzione di salario accessorio e la definizione del mansionario. I lavoratori DEVONO partecipare alla costruzione di quelle regole che disciplinano il proprio lavoro. Ogni seria “Riforma” deve avere come presupposto essenziale la condivisione degli stessi lavoratori e, per il mondo della conoscenza un preliminare ampio dibattito con esperti e pedagogisti che avrebbero da dire e proporre soluzioni molto diverse su come migliorare un sistema vitale per ogni paese civile.
Il giorno 5 giugno tutta la Campania sarà mobilitata per la fiaccolata. questi gli appuntamenti:
Napoli, Piazza Carità ore 20.00, corteo per via Toledo fino a Piazza Plebiscito
Caserta, Piazza Dante (già piazza Margherita) ore 19.30, corteo per via Battisti, via Roma, Via Don Bosco, c.so Trieste, corso Mazzini, piazza Vanvitelli
Benevento, piazza S.Sofia ore 20.00, corteo fino a Piazza Roma e ritorno a Piazza S.Sofia dove si terrà un concerto musicale
Avellino, Villa comunale ore 19.30 corteo verso la prefettura.
Una fiaccolata per cambiare il DDL scuola
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