Quello che è accaduto oggi nella nostra Università, se pur ascrivibile ad un evento eccezionale e ad un probabile dissesto geologico – ma questo saranno gli organi competenti a stabilirlo – ci obbliga a una riflessione attenta sulla necessità di controlli continui sul patrimonio edilizio dei luoghi della conoscenza.
Occorre garantire sempre, tanto più in un luogo pubblico di fondamentale importanza, la sicurezza di lavoratori e utenti. Non si può risparmiare, in una città geologicamente complicata come Napoli, sui sistemi di monitoraggio e prevenzione.
I continui tagli lineari perpetrati in questi anni al sistema al sistema pubblico vengono in luce oggi in tutta la loro drammaticità.
Siamo ad una vera e propria emergenza, che rischia di perpetrarsi colpevolmente, visto il testo dell’ultima legge di stabilità (2016) in discussione in parlamento: “Le risorse finanziarie assegnate e trasferite alle università, nell’ambito dei finanziamenti per l’attuazione degli interventi di edilizia universitaria negli anni dal 1998 al 2008 a valere sugli stanziamenti disponibili nel bilancio dello Stato e per i quali gli Atenei hanno provveduto alla definizione degli interventi da realizzare, per ciascun tipo di edilizia generale, dipartimentale e/o sportiva, che al 31 dicembre 2014 risultano ancora non totalmente spese, sono versate all’entrata del bilancio dello Stato nell’esercizio finanziario 2016“.
La FLC CGIL della Campania denuncia tali colpevoli decisioni politiche, che portano ad un continuo definanziamento dello stato sociale. Sono necessari invece interventi seri e coraggiosi, è indispensabile dotare di sufficienti risorse il WELFARE e il Comparto della Conoscenza, bisogna ora cambiare politiche e investire nel futuro, per non rinunciarvi definitivamente.