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CHI HA PAURA DELLA TRASPARENZA?

Il 17 gennaio u.s., l’Ufficio Scolastico Regionale della Campania ha adottato il Piano regionale della Valutazione dei Dirigenti Scolastici e composto i Nuclei di Valutazione (NEV), in attuazione della 107/15.

Mentre i dirigenti e le istituzioni scolastiche sono impegnati in un grande sforzo per conquistare la fiducia dei cittadini attraverso l’impegno quotidiano alla trasparenza e alla motivazione degli atti, l’Ufficio Scolastico Regionale della Campania conferisce posizioni di Ispettori e forma i NEV con decreti privi di motivazione e senza procedure chiare e trasparenti.

La selezione dei componenti dei NEV, come quella utilizzata per individuare gli ispettori, introduce nel Sistema Pubblico una pericolosa deriva che vanifica la Trasparenza del procedimento amministrativo e di tutti gli atti della pubblica amministrazione, principali strumenti per l’efficacia e l’efficienza dell’azione dirigenziale e per la lotta alla corruzione.

Dalla legge n.241/90, cioè dalla prima legge organica sulla “trasparenza”  degli atti amministrativi, e poi con la legge  n.150/90, la legge n.15/05, il dlgs.n.82/05, la legge n.69/09, il dlgs.150/09, il dlgs.n.83/12, il dlgs.190/12 e, buon per ultimo, il dlgs.n.33/13, il Legislatore ha varato ben 10 provvedimenti, per non parlare di decreti applicativi, linee guida e regolamenti, che hanno avuto a che fare con la “trasparenza” nella Pubblica Amministrazione.

E’ legittimo ex art. 19, Dlgs 165/2001 utilizzare la procedura ad evidenza pubblica mediante comparazione per la scelta di ispettori, senza che l’Avviso indichi criteri e senza motivazione successiva delle ragioni che determinano la scelta?

Analogamente, in riferimento all’individuazione dei candidati mediante procedura comparativa per la composizione dei NEV, è legittimo il diniego dell’Amministrazione all’esplicitazione dei criteri di scelta?

Non è questione “corporativa” nè paura della valutazione, ma difesa di quel ruolo di garante di libertà costituzionali che il dirigente scolastico esercita nel suo lavoro.

La FLC ha denunciato fin dall’inizio tutti rischi di scarsa trasparenza e di iniquità di un sistema di valutazione che di fatto produce l’“assoggettamento” dei dirigenti scolastici ai Direttori Generali e la limitazione della libertà delle scuole autonome. Trasparenza e lotta alla corruzione rendono necessario che le procedure sopra indicate avvengano in modo motivato e tali da garantire la “terzietà” della Pubblica Amministrazione !

La Flc Cgil è impegnata in tutte le forme di possibile tutela dei dirigenti scolastici, anche continuando l’interlocuzione con il MIUR e rappresentanti istituzionali per evitare la lesione dei diritti costituzionali.

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