La massiccia adesione dei lavoratori allo sciopero degli scrutini conferma ancora una volta la contrarietà del mondo della scuola al DDL scuola. A nulla sono valsi i piccoli aggiustamenti all’impianto normativo ora al Senato, che viene visto ancora come una grave violazione della libertà di insegnamento, dell’organizzazione democratica della scuola, degli spazi contrattuali che non potrebbero più regolare mobilità e progressioni di carriera.
Le prime scuole interessate dagli adempimenti valutativi hanno visto saltare il 100% degli scrutini, soprattutto negli istituti più grandi delle città campane. Su Napoli, Caserta, Avellino, Benevento, Salerno le scuole hanno dovuto rimandare e riprogrammare gli scrutini. Altre scuole inizieranno domani e dopodomani, ma già ora sappiamo che la protesta continuerà con la stessa determinazione. Prevediamo che l’adesione sarà, in termini percentuali, la stessa del 5 maggio.
Il DDL deve cambiare, la scuola deve restare democratica, i lavoratori devono mantenere la dignità e i diritti contrattuali. La libertà di insegnamento, garantita dalla Costituzione, non deve essere condizionata e mortificata da valutazioni monocratiche, peraltro prive di utilità. Chi deve prendere decisioni importanti per il futuro della scuola pubblica comprenda e agisca di conseguenza: noi consideriamo la scuola libera e democratica l’unica soluzione possibile per assicurare efficacia e inclusività al sistema di istruzione pubblica, progresso e futuro a questo Paese.