In Campania ancora tagli. Rispetto all’anno precedente mancano 3855 iscrizioni alla scuola dell’infanzia, 4180 alla primaria e 971 alla scuola media. E questa è l’occasione che l’amministrazione utilizza per operare tagli agli organici, senza comprendere perchè la scuola statale continua a perdere pezzi. Come FLC CGIL abbiamo in più contesti denunciato l’impoverimento della scuola pubblica e in particolar modo di quella dell’obbligo, che in Campania risulta avere le percentuali più basse di tempo pieno e tempo prolungato rispetto al resto d’Italia. Si continua invece a operare tagli lineari, mentre questa regione necessiterebbe di mantenere ora gli organici per ripristinare le condizioni di funzionamento esistenti nelle regioni più fortunate, colmando il gap di civiltà che separa le regioni povere da quelle ricche.
L’amministrazione si è limitata ad amministrare i tagli cercando di compensarli con i pensionamenti, una logica comprensibile nella finalità di minimizzare la mobilità d’ufficio per il personale in esubero, del tutto inadeguata nel dare risposte ai bisogni formativi del territorio che rimangono disattesi.
La FLC CGIL ritiene necessaria una riscrittura delle regole della definizione degli organici, che non possono continuare a determinarsi solo in ragione di numeri, senza un progetto politico di rilancio e di recupero della piena efficacia dell’istruzione statale. Occorre ora sollevare l’attenzione non solo dell’amministrazione, ma di tutte le parti sociali e politiche sull’urgenza di un piano di recupero della piena efficienza dei servizi scolastici, a cominciare dal primo ciclo, con azioni di prescolarizzazione e di supporto, in altre parole di tempo scuola di qualità. I cittadini si formano con una scuola che funziona davvero: ora ogni taglio di risorse è futuro negato alla Campania.